Lemon B & B
venerdì 10 febbraio 2012
Chi dicono che noi siamo?
La neve, la crisi, l'isteria collettiva di cercare beni di prima necessità, l'arroganza della gente, l'ignoranza, la dabbenaggine, il freddo, l'assenza di interlocutori, film senza trama, libri senza sostanza, musica già sentita... Che silenzio in giardino alle quattro di notte, mentre la neve pesante si deposita sulle superfici piane, sugli alberi, sui davanzali e sulle nostre coscienze. Potrebbe essere un buon inizio, la scenografia c'è, c'è anche l"atmosfera e la natura, vorrebbe così dimenticare chi è l'uomo e i suoi peccati. Una sorta di battesimo urbi et orbi. Ma il racconto non parte... Solo la neve continua il suo operoso divenire. Sono così distante dal genere umano da averne la nausea, sono così triste e desolata da sentirmi addosso soltanto il peso dei ricordi. Ricordi stellati di me fanciulla, piena di gioia e di voglia di vivere... Che tenerezza quella ragazza dal cuore gonfio d'amore e di sogni. Abbracciava gli altri quella ragazza ed era convinta che tutti i cuori battessero all"unisono. Il dramma più grande è che ancora quella splendida fanciulla, ferita, dilaniata, dolorante, di tanto in tanto fa capolino nei miei pensieri e mi invita ancora a non indugiare, ad abbracciare gli altri, ad amarli. Guardavo ieri un film non ben riuscito di Kavin Spacey: l'inventore; c'era un dialogo che mi ha spezzato in due... Perché era vero, perché è una certezza e descrive appieno il mio essere in prima linea in questa guerra di ignoranza, sottocultura, depravazione e autolesionismo. Il protagonista uscito da prigione dopo otto anni, ha come posto di lavoro per la riabilitazione quello di addetto alle vendite in un centro commerciale, riesce a perdere il posto il giorno stesso, ne parla con una amica della figlia e lei dice: non preoccuparti, era certo che accadesse, lì, in quei posti, ci lavorano i derelitti! Così la frase è implosa nel mio cervello e sono sgorgate lacrime e dolore. Il film era finito lì, quella frase è vera come la neve che cade, quella frase ha gelato le mie parole e la mia stessa esistenza. Lo sapevo, ma trovavo attenuanti... Eppure le persone che fanno spesa in quei posti hanno la stessa sensazione dello sceneggiatore del film: siamo dei derelitti, quindi possono trattarci come meglio credono, senza alcun rispetto, senza un minimo di educazione... La manovalanza delle nuove piantagioni di cotone siamo noi, e noi siamo in prima linea e abbiamo in mano la temperatura del cuore umano. Gelido avvizzito senza alcuna conoscenza, senza un minimo di cultura e sensibilità. Allora i sogni della ragazza, il suo donarsi, il suo essere sempre vera, a cosa è servito, se non a essere notata come una delle tante derelitte da immolare nelle cattedrali del consumo? Il pacco di pasta è capace di dare più informazioni di quanto possa esserne capace di fare un subumano, frequentatore di laidi e sconci universi del pensiero: Isola dei famosi, Grande fratello, Uomini e donne, Amici, X factor, i telegiornali, gli approfondimenti, il furioso Orlando e il cyrano de bergerac di preziosi. Il mio reality lo vivo al grande centro commerciale e mi capita spesso il tugurio, la nomination, nonostante tutto, ho sempre paura dell'eliminazione.
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