Ecce Homo Michelangelo Merisi da Caravaggio Olio su tela 128 x 103 cm 1605 o 1609 Genova, Galleria di Palazzo Bianco |
I gruppi di ragazzi che si incontrano in nome della religione cattolica cristiana, che è anche il mio credo, hanno un obiettivo comune... a volte vorrei capire qual è.
Dico questo perché ieri sono stata testimone di comportamenti e atteggiamenti, completamente fuori dal discorso cattolico, cristiano, apostolico-romano.
Ero in un contesto universitario, in una casa dello studente, in cui, la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze con orgoglio rivendicano la loro fede cristiana, diventando testimoni di Cristo, un po' spostati a sinistra e un po' spostati a destra.
Già sta cosa mi manda al manicomio... spostati a sinistra e spostati a destra... di cosa?
E soprattutto cosa c'entra la politica con Gesù?
Non sono finta tonta, so che non c'entra nulla, ma è così che funziona in Italia no?
Anche i cattolici, prima erano demo cristiani, poi sono diventati di destra e poi anche di sinistra.
Ci si avvicina di più al regno dei cieli spostandosi sui vari punti cardinali del parlamento.
Comunque, quando guardo in mondo visione, le immagini del nostro amato Papa Carol e dei papa boys and girls, non me li immagino come quelli che ho visto ieri in quella casa dello studente.
Grandi angeli, ragazzi rivoluzionari, che vivono nel nome di Gesù, che basta il nome, per far venire in mente la parola: rivoluzione.
I giovani cattolici sono, lo credo fermamente proprio così. Solidali, educati, pieni di valori, di amore, compassionevoli, incapaci di odi, rancori e invidia.
Degli angeli, con i peccatucci di tutti i ragazzi, con un grande fuoco dentro: la parola di Dio.
Vogliono la pace nel mondo, riconoscere nell'altro il proprio fratello, porgere l'altra guancia, dicono e applicano il chi è senza peccato scagli la prima pietra, danno da mangiare agli affamati, lasciano che i bambini vivano la loro infanzia, desiderano dividere il misero pasto con i propri fratelli meno fortunati...
Basta leggere un Vangelo, che ne so, quello di Luca, il più semplice e il più vicino a noi, per capire che i ragazzi di oggi, cattolici cristiani sono dei grandi rivoluzionari, altro che los indignatos spagnoli.
Poi, però, quando trasferisci il tutto nella mente di chi, fede non ha, ma bisogni terreni, materiali, di dare e ricevere, allora il tutto appare grigio, senza connotati, insomma un bluff.
Mi è dispiaciuto, davvero molto, ieri, assistere alla mancanza di educazione,di assistere alla completa assenza di dettato religioso, di vedere che i ragazzi, quei ragazzi cresciuti in seno alla chiesa, di rivoluzionario non hanno nulla.
Sono un'eccezione ne sono convinta, ma la miseria umana italiana, è davvero un disastro antropologico.
E' davvero dura, cercare di insegnare ai ragazzi vissuti all'ombra della tv dei nostri tempi, vissuti imparando nelle scuole dei nostri tempi, dicevo è troppo dura, insegnare loro, il perdono, la riconoscenza, l'educazione, il rispetto, la stima, l'essere fedeli a se stessi, il non vendersi, il non essere ricattabili, il non inginocchiarsi (se non in chiesa davanti all'ecce homo), di fronte al potere e a chi fa credere loro di possederlo.
Mi spiace, di non aver visto nei loro volti, qualcosa, che mi facesse capire guizzi, intelligenza, magnanimità, carisma, voglia di fare, di cambiare.
Bigotti, finti, senza un ideale, vuoti, vacui, esseri parlanti per frasi fatte, cerimonieri di corte, buffoni di corte.
Il sei giugno scorso ero in piazza Simonetti ad Ascoli per lo sciopero generale organizzato dalla CGIL, sembra che non parli d'altro, ma è solo un caso, ricordo che avevo le lacrime agli occhi durante l'intervento di un ragazzo, un giovane, guardava il suo futuro, e cercava di spiegare ai suoi coetanei e a noi, quello che voleva, aveva un grande fuoco dentro, aveva una grande cultura di umanità dentro, era un ragazzo speciale, mentre parlava mi sono detta, vorrei che Daphne a diciott'anni non andasse a scuola, per fare quello che stanno facendo sti giovani, vorrei mia figlia consapevole come lo è questo ragazzo che parla con veemenza e chiarezza, che si indigna, che dice no, con forza, senza paura di non leccare il sedere, senza paura di nulla, non incosciente, ma pieno di certezze.
Non so se quel ragazzo vada in chiesa o meno, non so se quel ragazzo, si confessa, prega, o si comunica, ma quel ragazzo in quel momento diceva cose vicinissime al Vangelo, era così vicino a Gesù perché era puro.
Quelli che ho visto ieri, non lo erano. Mi spiace Chezia, ma come ti diceva tuo padre, cerca cerca, alla fine la pepita la trovi.
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