Lemon B & B

Lemon B & B
Dadà e la casa di terra innevata

martedì 31 maggio 2011

Chi trova un amico trova un tesoro.

Credo che la cosa più difficile che ci sia da fare, è quella di dire a noi stessi "ho sbagliato" e poi domandare scusa alla persona che abbiamo ferito. Ammettere i propri errori e le proprie debolezze è un'esperienza che tutti dovrebbero fare, solo così si diventa uomini e donne.

Il giorno che ci siamo sposati, Amadio e io, c'è stata una piccola ma grande turbolenza, che, proprio perché era il giorno del mio matrimonio, mi sembrava gravissima, ricordo che uscendo dalla Pinacoteca, dopo aver detto sì, io avevo il volto tirato e già discutevo con lui. Ci sono i filmini e le foto a provare questo stato d'animo, poi c'è anche il riso che viene tirato, mio marito che mi guarda negli occhi e dal movimento delle labbra si capisce che mi dice "Scusa". E' da lì che il nostro matrimonio si è fortificato, la mia pelle si è distesa, e tutto è tornato come doveva essere.
Molte persone che conosco, si ritrovano invischiate in relazioni, giochi di coppia, matrimoni, fidanzamenti, in cui si fa a gara nel mostrarsi più forti. Gli uomini, sono convinti che solo mostrando i bicipiti e durezza hanno gli attributi. La sensibilità è a uso e consumo esclusivo delle donne, che ci si crogiolano e lì trovano una propria dimensione lontana da quella dei loro partner, rudi e così profondamente disumani.
Un uomo mediocre, è colui che non ammette di aver sbagliato.
Un uomo mediocre, è colui che continua a mentirsi e a mentire.
La menzogna è intima amica del finto orgoglio. Ignoranza, per lo più, alberga in questi animi.
Ma come si fa a sposare qualcuno soltanto per l'aspetto fisico? Come si fa poi a pentirsi e a dolersene?
Non essere se stessi, è un altra delle caratteristiche proprie di chi non sbaglia mai.
Fanno quei sorrisini, dicono quelle paroline così tanto banali, non hanno mai un'opinione accesa su qualcosa o qualcuno, e piano piano ti accorgi che in realtà una cosa interessa loro davvero, e quella cosa è se stessi.
E' strano no?, non sono loro stessi, ma sono interessati a loro stessi soltanto.
A cosa poi sono interessati?
Al mostrarsi sempre al di sopra delle loro possibilità: economiche, fisiche, lavorative, mentali.
Sono disegni fatti con gesso alla lavagna e poi malamente cancellati, senza contorni e senza consistenza, sbiaditi, mostrano qualcosa che potrebbe esserci e che non c'è mai stata.
La presunzione è un altro sintomo, loro dall'alto della propria torre di certezze fasulle, presumono.
Presumono di sapere, presumono di conoscere e presumono di vivere.
Cadaveri, zoombie.
Si puo' passare anche alla supponenza, ma lì siamo quasi alla patologia.
Baluardi inespugnabili, forzieri segreti, isole del tesoro, queste persone sono quelle che più ci faranno soffrire, sembreranno compassionevoli, sembreranno sensibili, sembreranno empatiche, sembreranno sincere e sembreranno anche intelligenti. A forza di risucchiare il prossimo, sono un Golem di altrui pezzi di carne.
Come fare? Una cartina al tornasole... occorrerebbe.
Diceva Gaber "Mio fratello era intelligentissimo, e io, sempre vicino a lui attaccato a lui, ma niente... l'intelligenza non s'attacca, la scarlattina sì".
Questi personaggi, sono untori, se li tocchi, quando gravitano attorno a te, ti trasmettono qualche malattia.
Ti tirano giù per la veste, vogliono che tu diventi come loro. E cercano in tutti i modi per fartici diventare.
Mele marce, contenitori impolverati.
Amo l'umiltà, dietro ad essa, non c'è mai nulla di quello sopra citato.
Amo la bontà, essa se vera, non ha mai lati oscuri.
Amo la crudeltà, anch'essa alberga in animi netti contraddistinti seppur negativi.
Non vi sopporto, stupidi, intelligentoni, codardi e ordinari.
Per poter cambiare il mondo, occorre trovare pepite, e avere la costanza di cercarle per tutta una vita.


1 commento:

  1. Mia cara, complementi è bellissimo il tuo racconto parli proprio con il cuore.....
    continua a scrivere!!!!
    baci Paola

    RispondiElimina