Ad Ascoli non si fa altro, mangi con amici, fai una passeggiata in centro, porti il cane a spasso, porti figli a scuola, vai a lavorare, non si fa altro... l'argomento è sempre lo stesso, la morte di Milena e il pianoro di San Marco. Come se, anche l'orrore, la morte e l'efferatezza dessero lustro. In provincia, si parla, si sparla, si rovinano reputazioni, si innalzano personaggi tristi a ranghi inimagginabili, si offre il di dietro alla politica, e ci si fregia di qualunque cosa, anche di una morte brutale, anche di un crimine sanguinario. L'importante è che siamo in TV. E' incredibile! E poi tutti RIS, tutti che sanno tutto: dell'esame autoptico, delle intercettazioni satellitari e di quelle ambientali, sanno dei cani molecolari, delle celle di San Marco e dei relativi agganci, sanno riconoscere tracce e danno soluzioni del caso. Si diceva che l'Italia fosse un paese di allenatori, è sbagliato, sbagliatissimo, siamo un paese di criminologi, detective, medici e soprattutto avvocati. La nostra provincetta, dopo tanti anni passati a guardarsi Rozzi in Tv che parlava dell'Ascoli Calcio, aveva bisogno di pubblicità, ed ecco qua, siamo di nuovo lì ogni giorno, non solo la domenica sera al processo (quello di Biscardi). Poi siamo anche grotteschi, abbiamo subito trovato la barzelletta del caso: si organizzano autobus per una gita a San Marco, il viaggio è gratis pagato dai mariti! Esilarante vero? Oppure la battuta del marito alla moglie: ti porto a San Marco uno di sti giorni, cara... Arguta battuta, satira!
Sarà che io Ascoli la amo, sarà che è stata lo sfondo di ogni mia giornata, sarà che la conosco così bene da sgamarla a primo colpo, ma mi fa incazzare.
Guai a chi ne parla male, mi dispiace troppo. Ma, davvero, è troppo provincia, troppo indietro, troppo bigotta. E' un concentrato di saccenteria e ignoranza, è insieme santa e puttana, è atea e credente e soprattutto nel 2011, è ancora classista.
Si conoscono i cognomi di famiglie bene (sto bene è poi da capire... cosa sognificherà?) e poi ne si additano i rampolli. Si vive di luce riflessa se si è alla loro ombra. Si nominano gli eredi e affini fino al sesto grado. Vorrei vederli fuori da Ascoli, sti personaggi chi sono?... vorrei vederli alle prese con una metropoli che non si chiede per niente interessata di chi sei figlio o a quale casta appartieni, li voglio vedere senza quel nepotismo carico di sussieguosi salamelecchi, voglio vederli alle prese con qualcuno che se ne infischia del loro cognome. Puo' sembrare che ad Ascoli si faccia altro, forse lo si fa, ma per adesso si parla di Melania, del pianoro di San Marco e di intercettazioni ambientali, in qualsiasi luogo, a qualsiasi ora e soprattutto in qualsiasi casta sociale.
Nessun commento:
Posta un commento